Eurovision song contest – Perchè l’ho seguito per 4 ore diversamente da Sanremo

Per chi non lo conoscesse, L’Eurovision song contest è un programma canoro in cui cantanti e band di tutta Europa (ma non solo), si sfidano in una gara, esattamente come Sanremo.

C’è un collegamento storico tra i due eventi, in quanto nel primo dopoguerra per riunire l’Europa si cercava un programma radiotelevisivo da trasmettere in eurodiffusione ( Te Deum )

Sergio Pugliese propose una manifestazione sulla falsariga del festival di Sanremo, l’idea piacque e nacque l’evento che dura fino ad oggi, il più visto al mondo se si escludono gli eventi sportivi.

Sebbene conosciuto di nome, lo scoprii come molti solo una paio di anni fa con il film Eurovision song contest – La storia dei Fire saga , film consigliatissimo candidato agli Oscar come miglior canzone ovviamente.

Dopo quel film decisi di voler vedere assolutamente il prossimo contest, che saltò causa Covid, ma quest’anno, per il rotto della cuffia, sono riuscito a seguirlo e vi spiego i motivi per cui ho tirato l’una di notte fino alla sigla di chiusura.

Niente pubblicità (o quasi)

In 4 ore di contest ci saranno state 4-5 interruzioni pubblicitarie da un minuto

Solo musica

Alla finale partecipavano 26 gruppi (gli stessi nella finale di Sanremo), prima canzone alle 21, ultima alle 23.

In due ore avevano cantato tutti!!

Il format prevede canzoni da 3 minuti e circa un minuto di stacco da una canzone e l’altra, tutto molto rapido, nessun presentatore o valletta sul palco, niente siparietti, solo due commentatori negli studi della proprio nazione da fare da rapido intermezzo, per noi quest’anno Malgioglio e Corsi.

e le altre due ore?

Il televoto si attiva solo dopo l’ultima canzone, la terza ora mentre si vota, sono riproposti più volte spezzoni dei vari pezzi, intermezzi musicali molto scenografici di vari cantanti ospiti, spezzoni storici e qualche siparietto (qui si).

Dopo questa ora piena di musica ci vuole altra ora per scoprire chi abbia vinto.

Avete capito bene, per svelare i punteggi e il vincitore ci mettono un ora!

Ed è qui che sono rimasto più sorpreso dal format.

Prima vengono annunciati i voti della giuria di qualità che pesa al 50%.

Ogni nazione ha una sua giuria che nomina 10 altre nazioni che ricevono dei punti a scalare 12,10,8,7,6,5,4,3,2,1.

La cosa geniale è come vengono presentati questi punti.

A giro si collega un rappresentante di ogni giuria che dopo un veloce saluto nomina la nazione che ha ricevuto dalla sua nazione i 12 punti, ovvero il punteggio più alto.

Gli altri punti assegnati vengono mostrati subito a schermo, questo crea un meccanismo che catalizza l’attenzione.

Ad esempio se quando viene contattata la Lituania questa non presenta a schermo punti per l’Italia, puo’ significare due cose, o non hanno dato punti alla nostra nazione, oppure la stanno per nominare per i fatidici 12 punti, dichiarando che per loro è la migliore nazione del concorso.

Questa cosa viene ripetuta per tutte le 26 nazioni in gara e richiede circa mezz’ora, ma è molto bello fare questo sorta di giro dell’Europa, motivo per cui è nato il contest, con un sapore simile alle olimpiadi, ma non svenduto al marketing.

Inoltre la classifica si aggiorna man mano creando molto hype.

Se non bastasse, l’ordine con cui vengono dichiarati i voti è deciso da un algoritmo che fa tenere il risultato in bilico il più possibile fino alla fine.

Ma questo è solo il passaggio della giuria di qualità che pesa al 50%

Ribaltoni possono avvenire con la seconda fase, in cui vengono dati i punti del televoto.

I punti che derivano dal pubblico vengono aggiunti nazione per nazione partendo dal basso della classifica, aumentando così la tensione, con sorpassi e controsorpassi (ovviamente non si puo’ votare per la propria nazione).

Ed è così che ho tirato l’una di notte.

Ma lo share?

In Italia il festival di Sanremo si piazza in genere sul 50-60% di share, quest’anno l’Eurovision song contest ha ricevuto il 25%, ma è interessante vedere come è seguito in Europa

L’islanda ci crede tantissimo XD

Quello che resta

Quello che mi è rimasto è una serata di buona musica, molto varia, fatta di esibizione bizzare, che sono un classico dell’evento, quasi non fosse una gara, per il solo gusto di stare insieme, fare musica e spettacolo, qualcosa che ha un genuino e spensierato sentimento di unione.

Per finire vi lascio il link della canzone a cui è andato il mio voto, l’Ucraina con Shum dei Go_A

Il prossimo post ?

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