Ho voluto recuperare questo film in previsione di vedere “In guerra per amore”.
è stata una scelta di fiducia verso il cinema italiano, spesso bistrattato perché “Tanto qui in Italia sappiamo fare solo cinepanettoni e commediole”.
é devo dire che è un film da vedere e far vedere.
Mi ricordo ancora quando da ragazzo ci fecero vedere i 100 passi, e tutt’ora sono contento che un film del genere ci fosse fatto conoscere “A forza”.
Ecco sarei altrettanto contento se questo film fosse passato in televisione più spesso, così che i ragazzi di oggi possano vedere cosa è significato la mafia e cosa, quindi, significhi tutt’oggi.
Il film mi è parso essere girato come una genuina prova d’amore verso la storia che racconta e il mezzo utilizzato per raccontarla, ovvero il cinema.
è questa cosa a me ha colpito moltissimo, dando quel tocco di autenticità ad un film che di autentico ha anche fin troppo.
Nel film seguiamo la storia di Arturo un bambino delle elementari innamorato di una sua compagna e la cui storia si intreccia con la storia della palermo di quegli anni.
La doppia narrazione funziona benissimo, i fatti di mafia vengono narrati con stile documentaristico in alcuni punti e in stile scanzonato in altri (bravissimi gli attori in questo caso a dare un tocco di commedia grottesca), mentre a fianco si svolge una ingenua e tenera storia di amore.
Il film in definitiva regge, è costruito bene, non ci sono tempi morti, l’ironia e l’amore sono giustamente inframmezzati ai fatti di cronaca, e il film non esce mai dai binari, si percepirà sempre la gravità della storia siciliana, è quindi riesce pienamente nel suo intento.
Un film che consiglio di vedere, e per chi ha figli, di vederlo assieme a loro.