The lobster

“The lobster” è un film d’autore uscito nel 2015.

D’autore perché ha ben poco di intrattenimento, è volutamente ricercato e orientato alla trattazione e discussione di un tema ben definito, ovvero l’amore e la dimensione sociale che assume nella società contemporanea.

è un film che consiglio solo a chi è appassionato di cinema, e lo vuole vedere per una propria cultura personale, oppure per chi è interessato ad un opera di riflessione sul tema in questione, non è un film da serata, insomma è un po’ “pesantuccio” nel senso buono del termine.

Il plot è presto detto:

In un universo distopico, le persone single vengono portate in un hotel, dove hanno 45 giorni di tempo per trovare un partner, oppure venir trasformati in un animale a scelta.

Il film è molto metaforico, ma non criptico, le varie componenti sociali e personali dell'”amore” vengono presentate in maniera chiara e a volte violenta per lo spettatore.

è un buon film, lo consiglio a chi è appassionato, e certamente possono venirne fuori molti spunti di discussione tra amici.

PS: “Lobster” significa aragosta.


Spoiler: Da qui le mie riflessioni sul film


Il film è chiaramente d’autore, ha una narrazione lenta e ricercata, a volte un po’ pretenziosa e appesantita, ma va da sè che esistono anche questi tipi di film è non è un male, basta saperlo.

Le metafore sono abbastanza chiare, l’hotel rappresenta la struttura borghese dell’amore, entro 45 giorni (ovvero 45 anni) altrimenti si rimarrà soli, incapaci di trovare chicchessia, e da qui la fretta della società a spingerti ad accoppiarti.

La masturbazione è proibita, l’odio per i single duri e puri è rappresentato nel momento della loro caccia.

è paradossale che a “sopravvivere” nell’hotel siano solo due tipi di persone, quelle che si accoppiano (spesso in maniera infelice e forzata) e i cacciatori di single, la cui massima rappresentante è una donna totalmente priva di amore, a rimanerci in mezzo, ad essere fregati sono gli onesti uomini e donne, con i loro difetti, ma magari realmente interessati a trovare qualcuno anche se a modo loro.

C’è una sorta di meccanismo darwiniano in questa visione della società borghese.

Di contro nella società dei solitari, quella in cui fugge il protagonista, non vige la libertà personale, ma un codice non scritto che prevede l’impossibilità di stare assieme, pena la morte.

Una semplice realtà di “rimbalzo”, che nasce in contrasto alla prima, fatta da chi semplicemente non è in grado di trovare una dimensione personale al “problema amore”, e che come la prima impone la propria visione a tutti.

Alla fine la soluzione del protagonista è fuggire e rimanere da soli, con la propria amata, sacrificare tutto per rimanere con lei (anche al costo di accecarsi).

Ma anche in quest’ultimo gesto, personalmente ho notato un dictat forse naturale, possiamo davvero amare solo qualcuno che ha qualcosa di noi?

Per tutto il film il protagonista cerca qualcuno con cui avere punti in comune, si illumina quando scopre che la ragazza è miope come lui, e diventa un problema quando lei diventa cieca (forzatamente) e lui non lo è.

Cioè il punto in comune si perde, mi sembra che si finisca per dire che si puo’ amare solo il se stessi nell’altro.

Il finale poi è ambiguo, in rete ho trovato spiegazioni che dicono che lo schermo diventa nero perché il protagonista alla fine si acceca, ma a me come prima impressione ha dato  un altra idea, ovvero un finale aperto, con il protagonista che non si sa se fugge per non sacrificarsi (quindi l’amore è vero ma fino ad un certo punto) oppure effettivamente si acceca, in ogni caso mi sembra che questa questione dell’amore abbia creato più sofferenza che altro al protagonista, che sembra quasi obbligato a trovare qualcuno, spinto anche dal non voler rimanere solo, imperativo imposto dalla natura.

O forse mi sbaglio sono troppo pessimista, il finale è positivo, è l’amore vero vince su tutto, ribellandosi a chiunque.

Non so, è un film che fa certamente riflettere, perciò lo consiglio, ci si potrebbe parlare per ore a causa delle sue implicazioni, se lo avete visto fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.

3 pensieri riguardo “The lobster”

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