Storia
Solimano I, noto come “il Magnifico”, “il Legislatore” e “Il Grande Turco”, fu califfo dell’Islam e sultano dell’impero ottomano dal 1520 fino alla morte, avvenuta nel 1566. Durante il suo regno Solimano ampliò notevolmente i possedimenti dell’impero, guadagnandosi il rispetto (e la riluttante ammirazione) di tutti i potenti in Europa, Africa, Asia e Medio Oriente.
Gli inizi
Solimano era figlio e nipote di sultani. In giovane età studiò a Istanbul le scienze, la letteratura, la teologia e l’arte militare. A 17 anni fu nominato dal nonno governatore di Caffa e successivamente il padre, il sultano Selim I, lo fece governatore di Manisa. Quando Solimano aveva 26 anni, nel 1520, il padre morì e lui ascese al trono. Per quanto fosse ancora giovane, Solimano aveva già un’esperienza decennale di governo ed esercizio del potere.
Ambizioni militari in Europa
Secondo alcuni storici era un profondo ammiratore di Alessandro Magno e sperava di emularlo creando un impero che riunisse Europa, Asia Minore, Africa e Medio Oriente. Una volta al potere Solimano cominciò a pianificare una campagna contro l’Europa e i Balcani.Nel 1521 conquistò Belgrado, appena un anno dopo essere salito al trono. L’anno successivo strappò l’isola di Rodi ai Cavalieri di San Giovanni. Nel 1526 sconfisse gli ungheresi alla battaglia di Mohacs, uccidendo il re Luigi II in combattimento.In seguito alla morte di Luigi II il trono d’Ungheria fu preso da Ferdinando I, l’arciduca asburgico d’Austria. Allo scopo di indebolire il potere degli Asburgo in Europa orientale Solimano diede il suo appoggio alle rivendicazioni di Jan Zápolya (Giovanni I d’Ungheria), signore della Transilvania. Nel 1529 cinse d’assedio Vienna. L’impresa non ebbe successo, ma portò di fatto alla spartizione dell’Ungheria, lasciando l’occidente agli Asburgo e l’oriente a Giovanni I, ormai diventato a tutti gli effetti un vassallo di Solimano. Quando Giovanni morì, nel 1540, gli austriaci si mossero di nuovo verso l’Ungheria centrale. Le due potenze avrebbero continuato a combattere senza esito per 20 anni, finché nel 1562, quattro anni prima della morte di Solimano, firmarono finalmente un trattato di pace.Per supportare le sue operazioni di terra Solimano creò una grande flotta nel Mediterraneo, la prima nella storia ottomana. Mise le sue forze al comando dell’ammiraglio Khayr al-Din (noto anche in occidente con il soprannome di “Barbarossa”), un ex-pirata con un talento naturale per la tattica navale che nel 1538 sconfisse una flotta combinata spagnola e veneziana consegnando il dominio del Mediterraneo orientale agli Ottomani per i successivi 40 anni.
Avventure militari in Persia
Durante il suo regno Solimano condusse tre grandi campagne in Persia. La prima (1534-1535) diede agli Ottomani il controllo dell’Asia Minore orientale e la maggior parte dell’odierno Iraq. La seconda, una decina d’anni dopo (1548-1549), gli fece conquistare alcuni territori importanti intorno al lago Van, situato strategicamente al confine tra Persia e Asia Minore. La terza non portò molti frutti, perché gli Ottomani dopo essere penetrati profondamente in territorio persiano non furono in grado di sostenere l’offensiva e finirono con perdere il vantaggio acquisito.
Sviluppo interno
Come sultano Solimano si circondò di consiglieri e amministratori competenti e spesso brillanti. Costruì moschee, ponti, strade e fortezze in tutto il paese: questo periodo è considerato l’età dell’oro dell’architettura ottomana. Inoltre lavorò alla riforma e alla codifica delle leggi dell’impero, guadagnando appunto il soprannome di “Legislatore”. Il suo sistema legale sarebbe sopravvissuto senza quasi modifiche per tre secoli. In particolare rivolse l’attenzione ai sudditi cristiani, che fino a quel momento erano stati poco più di schiavi. Inoltre protesse gli Ebrei, tanto che molti di loro migrarono nell’impero dall’Europa, dove subivano un trattamento molto peggiore.
Cultura, religione e arte
Se la sua politica di espansione fu notevole, Solimano non trascurò la cultura: egli stesso era un ottimo poeta oltre che un fervente musulmano. Durante il suo regno nel paese fiorirono centinaia di società artistiche. Solimano commissionò diverse moschee di splendore mai visto, molte delle quali furono progettate dal geniale architetto Sinan.
Il giudizio della Storia
Solimano morì nel 1566 durante l’ennesima campagna militare in Ungheria. Ormai era famoso in tutto il mondo. In Europa era invidiato per la sua fantastica ricchezza: il suo tesoro impareggiabile superava quello di tutti gli altri governanti della storia. Inoltre era ammirato per l’abilità militare e rispettato per il trattamento equo dei sudditi non islamici.I musulmani amavano il sultano per la sua fiducia nel primato del sistema legale. Per completare le leggi tradizionali il sultano adottò la legge sacra islamica, un modello che le nazioni orientali avrebbero seguito per molti secoli.Quasi tutti, cristiani e musulmani, concordavano nel ritenere che meritasse appieno il titolo di “Magnifico”.