Love, Death and Robots vol. 2 – Meh

Era atteso, aveva grandi responsabilità, vediamo come è andato (Spoiler)

(Qui il podcast di discussione sul primo volume)

Servizio clienti automatico

Questo insieme al secondo episodio sono stati una partenza “Meh”.

Episodio puramente for fun, e non tanto fun, simpatica solo la chiusura alla Sarah Connor Chronicles.

L’intera storia sa di già visto, un robot domestico che si ribella, ci sono film e persino una puntata dei Simpson sullo stesso tema.

La realizzazione non è male, anche se le sproporzioni dei personaggi mi hanno infastidito.

Ce ne era bisogno?

Ghiaccio

Una sola parola “Gattaca”.

Se non l’avete visto recuperatelo, ma l’episodio non è altro che il film in questione.

Un unica nota è nella particolarità dei protagonisti che sono ragazzi, il fratello “non modificato” alla fine accetta di unirsi al branco nonostante sia palesemente diverso e trattato come tale, non importa abbia dimostrato che le soli doti non contino nella vita, un po’ di tristezza per lui, che deve accettare di stare con degli idioti pur di non stare solo.

Pop Squad

Quello che mi è piaciuto di più.

D’accordo non originale, riflessione sul costo della vita eterna già visto, egocentrismo vs amore etc.

Ma nonostante tutto il protagonista è stato reso molto bene nella sua angoscia ed evoluzione.

Nota personale, il giorno successivo mi sono ritrovato ad una festa di famiglia a guardare mio nipote che giocava con un palloncino, e diversamente dall’episodio, non ho ricevuto una visione estasiatica della vita attraverso i suoi occhi innocenti, mi sembrava solo un coso in via di sviluppo con capacità psicofisiche limitate, ma forse non sono abbastanza ultracentenario.

Commento breve di un mio collega che non l’ha apprezzato “Oh uccidere bambini è sbagliato…”, severo ma giusto.

Snow nel deserto

Altro episodio che mi è piaciuto, alto livello tecnico, tema già visto ma con un finale apprezzabile.

Carina l’idea , anche se non sviluppata, della civiltà umana guidata da A.I. che però hanno una morale perché programmate così, certo in quel mondo le cose devono aver funzionato, di solito le interpretazioni che le macchine danno di “bene per l’umanità” sono molto opinabili.

L’erba alta

Anche qui “Nell’erba alta” di Stephen King.

Episodio molto carino, bello esteticamente, ma sempre “Nell’erba alta” di Stephen King rimane.

Era la notte prima di natale

Simpatica idea, in effetti la domanda finale “Cosa sarebbe accaduto se non fossimo stati bravi ?” è ben azzeccata ed è una buona chiusa.

La Cabina di sopravvivenza

è l’episodio 1!!

“Servizio clienti automatico” di questa stessa antologia.

Un robot manutentore/domestico che si ribella, certo fatto meglio, ma è la stessa storia del primo episodio, si poteva eliminare uno dei due (il primo per i miei gusti).

Il gigante affogato

Ovvero “Ci abbiamo provato, ma non è Zima Blue”.

Non che non abbia un significato, ma mi ha irritato il protagonista, troppo pomposo nella sua riflessione, quasi cercasse di essere una parodia di un filosofo.

Si puo’ vedere come una metafora dell evoluzione del pensiero umano sul mondo, da giovani pieno di meraviglia timorosa, poi meraviglia adorante accompagnata dalla scoperta, poi con l’avvicinarsi della terza età (qui la putrefazione del gigante) quando le cose appaiono più grigie e marcescenti (perché siamo noi a diventarlo), vediamo la realtà con un certo distacco, fino a realizzare che tutto lascia in qualche maniera una traccia, che viene dimenticata, ma che è lì nascosta per chi la vuole vedere, la storia del passato meraviglioso che a cui noi abbiamo assistito ma che ora è sbiadito.

Nice try

Il confronto con il primo volume

Il primo impatto è stato impietoso nei confronti del primo volume, anche considerando che gli episodi sono la metà, che quindi la percezione sul numero di episodi belli va raddoppiato, non ci siamo.

Nel primo volume ci sono stati un paio di episodio no (dracula e l’assalto del convoglio al treno), il secondo volume con i primi due ha avuto una pessima partenza, solo che gli episodi questa volta sono la metà e in generale meno ispirati.

Solo “Pop Squad” e “Snow nel deserto” mi sono davvero piaciuti, nel complesso nessun effetto whoa! del volume 1.

Senza fissarsi sui numeri, l’impressione generale è di una minore originalità, non che nel primo volume tutto fosse al 100% originale, ma nella sua realizzazione non si aveva l’impressione che ci fosse qualcosa di già visto, persino “Tute meccanizzate” che è un susseguirsi di clichè era molto godibile, forse uno dei migliori episodi.

Volume due che comunque consiglio, ma che mi farà attendere il volume tre con meno trepidazione e più speranza.

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2 pensieri riguardo “Love, Death and Robots vol. 2 – Meh”

  1. Si concordo con l’analisi, Volume 1 mi era piaciuto un casino, tanto che ad oggi l’ho visto tutto 3 volte. In questo Volume 2 la qualità tecnica rimane spaziale, il problema è proprio rappresentato dalle storie che risultano quasi tutte insipide… le uniche due carine sono quelle che hai citato anche tu ma anche quelle, niente di sensazionale, raggiungono appena la media del Volume 1.
    Personalmente io straconsiglio di vederla anche solo per il comparto tecnico ma non fatevi un’aspettativa sulle storie, altrimenti rimarrete delusi.
    In definitiva mi ha lasciato una sensazione mista di meraviglia e noia… raramente in vita mia mi è capitato, una qualità tecnica devastante associata a delle storie davvero inutili.

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  2. Esatto, i migliori si questo episodio sono la media del volume precedente, è un ottima descrizione per rendere l’idea.
    Manca proprio un ispirazione di fondo questa volta.

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